Era esattamente il 10 novembre 2012 il giorno in cui entrai nella piscina comunale di Savigliano per provare a nuotare insieme agli atleti del TriTeam.

Lo ricordo perfettamente perché arrivando in fondo alla prima vasca, ben 25 metri, dovetti riposarmi per parecchi minuti.
Come tanti avevo imparato a galleggiare da bambino e poi al mare provavo ad arrivare alla boa almeno una volta per ogni estate. Ecco l’inizio della mia mia carriera nell’acqua.
Guardavo i miei nuovi compagni di squadra, anzi, guardavo quella squadra con invidia e speravo di poterne essere parte un giorno.
Nella mia vita ho passato la fase sportiva terminando il tutto (dal mini basket al campionato provinciale) intorno ai 14 anni. Nel frattempo mi dividevo con le Sorelle Milanollo (come creare un bambino complessato chiamandolo sorella Milanollo). Il cambio della voce coincise con la fine della mia carriera di cestista.
Dopo un percorso disastroso alle superiori mi sono riscattato all’università laureandomi in Scienze Religiose ed ho fatto ingresso nel mondo degli adulti come professore di religione.
Intorno ai 23/24 anni c’è stato il ritorno di fiamma con il basket ed ho appeso le scarpe al chiodo nel 1992 pochi mesi dopo il mio matrimonio.

Alla soglia dei quarant’anni mi sono iscritto alla facoltà di lettere alla Sapienza ed ho scoperto che tutto sommato ero portato per lo studio. Dopo la laurea in letteratura cristiana antica ho frequentato ancora la facoltà pontificia dell’Opus Dei studiando teologia.
Insomma avevo bisogno di una nuova sfida.
Oggi, dopo un anno di impegno, riesco a nuotare 60/80 vasche senza fermarmi e sono pronto a passare a 100, forse non vincerò l’oro alle Olimpiadi ma posso pensare di fare delle gare di media lunghezza.

A marzo 2013 ho corso la mia prima mezza maratona con Silvia, un’amica della palestra, e da qual momento ho iniziato anche a correre. Anzi diciamola tutta. Il primo allenamento con il TriTeam l’ho fatto con Valerio e Luca, diciassette chilometri con delle scarpette da ginnastica senza pretesa con conseguente infiammazione del tendine e due visite dal podologo.
Il primo giro in bici è stato con un mio allievo, fino a Marene. Distrutto, anzi caduto davanti alla stazione perché non sono riuscito a staccare i piedi dai pedali.
A maggio la prima gara di triathlon e lì è cambiata la mia vita.
Ho nuotato a rana, ho pedalato sotto una pioggia torrenziale e ho corso, cioè camminato velocemente, però mi sono sentito atleta.
Questa estate ho partecipato a dieci gare di triathlon di cui tre olimpici (1,5 km di nuoto, 40 km di bici e 10 Km di corsa). Ho fatto una frazione di bici da 90 km in un mezzo Iron, ho gareggiato ben figurando alle Olimpiadi dei Master (World Master Games di Torino). Ho percorso alcune migliaia di chilometri in bici arrivando più volte a Valmala o a Pian del Re.
Sono arrivato alla fine di ogni competizione. Ho visto i tempi del nuoto e della bici scendere in modo significativo. Ho perso quattordici chili ed ho cambiato il mio rapporto con il divano di casa.
Cambiare si può, migliorare si deve.
Oggi progetto il mio primo mezzo Iron o frazioni di 180 km di bici per una gara di Iron in Moravia.
Quel signore di mezza età che passava i suoi pomeriggi sul divano, magari per studiare, è una persona diversa. Sono sempre di buon umore, mi piacciono le sfide. Ho grandi progetti. Ho molti compagni di squadra e tra di loro parecchi amici “veri”.
Ecco, non voglio dire a qualcuno “fai come me”, ma posso dire con orgoglio “io l’ho fatto”.

Grazie TriTeam.


M.B.