Ore 8:45 mancano 10' allo sparo del cannone della partenza del “mio ironman” Challenge Barcellona.
E' il momento in cui ti passano davanti agli occhi tutti i mesi di allenamento, gli sforzi, i sacrifici e anche quello che sognavi per questa gara.

Il dover allungare “la stagione”, causa l'annullamento dell' ironman di Vichy, è stato abbastanza impegnativo soprattutto a livello mentale. Mantenere la concentrazione negli allenamenti è stato piu difficile che gli allenamenti stessi. Anche se probabilmente con un chiletto in più rispetto a Vichy, ormai ci sono e sono pronto a dare battaglia. L'umore non dei migliori dato che la famiglia purtroppo è rimasta a casa.
Ma la partenza è vicinissima e lo speaker annuncia il countdown della mia batteria. 10 secondi di attesa, il cannone  dice che inizia la mia lunga giornata.
Onde prensenti, non grosse, ma per uno che abituato all'acqua clorata, è sempre un problema. Nella prima parte, mi accorgo di sbagliare più volte la direzione, cerco di raddrizzarla senza aumentare la velocità. Meglio la seconda parte, dove mi sembra di recuperare atleti di batterie precedenti (ogni batteria aveva cuffie di color diverso). Arrivo alla fine dei 3,8km tranquillo, quasi riposato, ma il crono impietoso segna 1h23' (pensavo decisamente un altro parziale, ma vabbè).
Primo cambio decisamente veloce, tengo il doby societario, metto solo i manicotti e via.
Percorso bike senza grosse insidie, 2 giri e mezzo.  Ma il vento contrario nell'andata, specie il 2 giro e la pioggia negli ultimi 50km lo han reso insidioso. Arrivo all'ultimo cambio tutto sommato contento, le 6 ore in bici son passate tranquille e lo scherzare con qualche atleta straniero mi ha allietato la frazione.
Infilo le scarpette e si parte per la maratona. Parto con grosse incognite: il lungo più lungo che ho fatto in preparazione son stati 25km, nei combinati 15km. Mi impongo di correre veramente piano, difatti il gps segna tra i 5'50”/6' a km. Cammino soltanto ai ristori per bere e mangiare qualcosa e poi riparto sempre piano ma riparto. Mi aspettano 4 giri a/r, quindi incroci sempre qualcuno da salutare e incoraggiare, il tifo locale è folto e festante, i chilometri passano, arrivo al 21km e con grande stupore mi sento bene. E' buio quando inizio l'ultimo giro e mi ritrovo ancora a correra ma come regole vuole ecco che la crisi si affaccia ai miei occhi e mi impone la sua legge.... è il 33km e mi ritrovo con le gambe dure... proseguo al passo veloce (e anche camminando ne supero qualcuno). A questo punto i chilometri diventato eterni, provo a riprendere la corsa, ma niente da fare. Trovo le ultime energie per gli ultimi 200 metri dove 2 ali di folla mi accompagnano al traguardo: 12h 14' 08”.